Entro il vasto e articolato panorama della disciplina delle obbligazioni contrattuali, il volume si concentra sulla questione della trasmissibilità agli eredi dei rapporti nascenti da stipulatio. Nel dettaglio, mentre con riguardo alle stipulationes in dando il quadro delle fonti non pone particolari problemi interpretativi, le testimonianze inerenti alle stipulationes in faciendo e in non faciendo sono state oggetto di ipotesi ricostruttive assai audaci in dottrina, sia da parte della critica interpolazionistica, sia nella letteratura specialistica contemporanea. Pur condividendo il generale approccio metodologico di quest'ultima, l'autrice si discosta dalle più ardite e recenti proposte esegetiche, presentando una congettura imperniata sulla diversa natura del facere attivo e negativo e sulla questione della possibile infungibilità della prestazione. Lo studio tende innanzitutto a ricostruire il regime classico dell'ereditabilità del contratto in esame, per poi poter valutare la sua successiva evoluzione giuridica e la portata delle innovazioni giustinianee, che proclamano la trasmissibilità di qualsiasi stipulatio, sive in dando, sive in faciendo, sive mixta ex dando et faciendo.