Il volume commenta la fase iniziale del processo di esecuzione forzata ed i suoi presupposti (art. 474-490 cod. proc. civ.), nonché lespropriazione in generale, compresa la fase di contestazione dei crediti (art. 491-512 cod. proc. civ.). Le molteplici e profonde novità normative che hanno interessato la materia a partire dal 2005 hanno originato un quadro dinsieme in apparenza privo di un filo conduttore. Tuttavia, a ben vedere, esse tracciano un disegno del legislatore, forse inconsapevole, volto a rendere il processo esecutivo sempre meno legato alla previa cognizione del credito e consegnano allinterprete una fase processuale nella quale i poteri del giudice dellesecuzione e delle opposizioni divengono sempre più rilevanti. Non contrasta con tale impostazione la degiurisdizionalizzazione della gestione del processo esecutivo, spesso delegata a professionisti, né la sua informatizzazione, che parrebbe allontanare anchessa il processo esecutivo dal giudice dellesecuzione. Si deve inoltre evidenziare lampliamento dello spazio esecutivo europeo, con la conseguente necessità di confrontarsi con nuovi strumenti di esecuzione forzata, modellati talvolta su esperienze differenti dalla nostra tradizione. Infine, grande rilievo ha assunto anche in questa materia la giurisprudenza della Cassazione, che ricopre un ruolo sempre più importante nellinterpretazione delle nuove disposizioni, con ricadute complesse sullimpianto normativo e sulla sistemazione tradizionale della materia.
Il Commentario tiene conto delle novità introdotte in materia di conversione del pignoramento dal d.l. 16 dicembre 2018, n. 135 (c.d. «decreto semplificazioni»), convertito in legge dalla l. 11 febbraio 2019, n. 12.