Listituto della collazione è tra i più controversi del diritto successorio, sia quanto al suo fondamento sia per i diversi problemi applicativi che esso pone. Nelleconomia dellindagine assume un ruolo centrale lesatta individuazione dellobbligo di conferimento e la sua attuazione. Svolta unanalisi puntuale delle diverse ipotesi di liberalità donative e non donative, si applica per ciascuna di esse il criterio secondo cui ai fini della collazione il quid donatum non va considerato secondo la cristallizzazione formale e statica dellatto liberale bensì individuando leffettivo arricchimento conseguito dal beneficiario e coerede. Oltre allipotesi più discussa dellintestazione di beni a nome altrui, sono prese in considerazione, tra le altre, fattispecie particolari come gli atti rinunziativi, le attribuzioni tra coniugi, gli atti gratuiti con funzione liberale. Quanto ai profili di attuazione del rapporto collatizio, il criterio di stima previsto dalla legge, che consiste nellassumere il valore venale del bene al momento dellapertura della successione, non sempre conduce a un risultato rispettoso del principio di uguaglianza, in quanto vengono a prodursi effetti disomogenei a seconda che vengano in rilievo beni mobili o immobili e a seconda che il conferimento sia fatto in natura o per imputazione. Nellindagine si ipotizzano taluni correttivi del criterio normativo, applicando estensivamente gli artt. 749 e 750 c.c. a quelle ipotesi che sarebbero destinate altrimenti a un probabile giudizio di incostituzionalità. Vengono in rilievo principalmente, quali oggetti problematici, le partecipazioni di società non quotate e il bene azienda, nonché lipotesi della collazione del denaro. Infine, lanalisi sistematica dellistituto si completa con la disamina del rapporto tra collazione e strumenti di tutela dei legittimari. .....