La conciliazione processuale tributaria è un istituto dintroduzione relativamente recente che, tuttavia, affonda le proprie radici in un risalente e tortuoso percorso evolutivo che ha segnato la crescente introduzione nella materia fiscale di figure deflative del contezioso. Dallistituto storico del concordato, passando per il rinnovato accertamento con adesione, per giungere alla conciliazione e al reclamo-mediazione, il legislatore ha progressivamente superato una concezione autoritativa dapplicazione del tributo, basata su una rigida affermazione dellindisponibilità di questo, per accogliere forme partecipate di attuazione dellimposizione e di risoluzione del contrasto fiscale. Un tale progresso, non ancora stabilizzato, tuttavia, non impedisce alla conciliazione tributaria di subire ancoroggi il condizionamento di ricostruzioni dicotomiche, apparentemente inconciliabili, del fenomeno impositivo, che riconducono loggetto del contrasto a situazioni giuridiche soggettive dobbligazione o, al contrario, di potere impositivo. Ladesione ai poli di tale dicotomia (o il tentativo di superamento di essa) ha determinato inevitabili conseguenze sulla struttura e sulla natura dellistituto (bilaterale o unilaterale, negoziale o daccertamento), condizionando altresì le modalità delleventuale accordo e gli effetti sostanziali (novativi o modificativi) di esso.