A che punto è lautonomia universitaria? Quanto riesce ancora a servire le ragioni per le quali è stata elevata dal legislatore costituzionale a componente costitutiva dello statuto delle Università? Quanto le tante regole delle quali lUniversità è stata e continua ad essere destinataria riescono ad assicurarle condizioni organizzative e di funzionamento adeguate a ciò che essa è e deve essere? Quanto le più recenti riforme pensate per incentivarne la qualità e lefficienza consentono allUniversità di rispondere alle nuove esigenze dei contesti culturali, sociali ed economici nazionali e internazionali?
Sono queste fra le principali domande alle quali il volume si propone di cercare risposte, allinterno di unanalisi che guarda allUniversità come soggetto che sfida i regolatori, nella loro capacità di riconoscere e valorizzare il ruolo che la connota come realtà storicamente determinata, nella sua ontologia anche funzionale, ad essi preesistente.
E la questione universitaria che si apre quando lUniversità, con la sua autonomia intrinsecamente plurale nei contenuti ordinamentali, didattici, scientifici e delle risorse che la qualificano, incontra il legislatore e si misura con i diversi spazi e i diversi confini apposti alla sua azione. Un incontro collocato al centro di uno studio che intende verificarne gli esiti e gli effetti e valutarne lidoneità a fondare un diritto per lUniversità e non già dellUniversità. Unanalisi della quale diventa parte ineliminabile anche la considerazione delle soluzioni organizzative e procedimentali alle quali ne è affidato un autogoverno e un governo di per sé atte a condizionare landamento e lo sviluppo di un sistema complesso, fatto di differenze, qual è appunto il sistema delle autonomie universitarie.